Il termine cultura viene dal latino colere, coltivare, usato originariamente per indicare un insieme di conoscenze in senso generale. Nei tempi moderni, il concetto di cultura ha ottenuto un senso più globale si è avvicinato molto a quello di tradizione, quindi quell’insieme di conoscenze e di pratiche trasmesse, ereditate e acquisite da generazione in generazione.
I bisignanesi per quanto riguarda le tradizioni ne hanno diverse e molto antiche, dai vasai ai liutai, dalla sartoria all’equitazione, in un mondo che è in continua evoluzione, questi lavori vanno pian piano estinguendosi, ma questa città non demorde a tener viva una tradizione antichissima.

I vasai

Le prime testimonianze di ritrovamenti ceramici a Bisignano si datano all’età protostorica in relazione a tombe e rinvenimenti occasionali di popoli e culture che abitavano il territorio della valle del Crati sin dalle epoche più antiche. La produzione locale più antica è attestata dal ritrovamento di una fornace di età ellenistica (III sec. a.C.) a pianta circolare con due camere di cottura individuata nella zona denominata Mastro d’Alfio.
Nel 1508 la presenza di ceramisti è documentata nella platea della Chiesa Cattedrale di Bisignano, cui si fa menzione delle tasse che i vasai debbono per ogni ruota esistente nella loro bottega (1 carlino, cioè annualmente sei ducati).
La lavorazione della terracotta, continua ad essere una tradizionale caratteristica della zona. Oggi all’attività artigianale si affianca un impianto semi-industriale dove si producono oggetti di ogni tipo che vengono commercializzati anche al di fuori della Calabria e all’estero, ne è un esempio Mario Scuro, la cui azienda moderna che affonda le radici nel passato, ha trasformato l’attività da livello artigianale a quello industriale.

I liutai

L’arte della liuteria è una tradizione artistica che affonda sue radici tra XII e XIII secolo e con maggior vigore dal 1700 è arrivata fino ai giorni nostri.
Vanto dei bisignanesi è questa abilità raffinata di realizzare strumenti a corda che ha fatto diventare la città conosciuta in tutto il mondo, grazie anche e soprattutto alla famiglia de Bonis.

I sarti

Era il 1957 e Giuseppe Iaquinta debuttava come sarto; Le sue creazioni hanno attraversato tutte le stagioni e tutte le mode, hanno vestito imprenditori, giovani sposi, professionisti, intenditori. Lui con molta umiltà e tanta pazienza, ha sempre accontentato tutti.
Ogni vestito è costato settimane di studio e di prove, fino ad arrivare al prodotto finito: un vero capolavoro di eleganza e stile italiano, puro ed esclusivo artigianato, interamente realizzato a mano.
A Bisignano c’è chi sa raccontare la bellezza e l’armonia di un vestito realizzato a mano. Un pezzo unico al mondo che non passerà sicuramente inosservato.

Equitazione e cavalli

Già sin dal 1400 il Palio diventò un obbligo per i principi delle corti italiane, specialmente di quelli amanti dei cavalli e del lusso. Era indispensabile, per la loro immagine pubblica, prendervi parte e vincere. Sicuramente con il Palio il cavallo da corsa diventava importante quanto quello da parata: esso rappresenta il Rione di cui portava le insegne, ma era anche il simbolo di quel Principe, che consolidava il suo potere attraverso la bellezza e il lusso.
Oggi con molto orgoglio è una delle operazioni di cittadinanza attiva più originali del Sud Italia, quella della creazione del Palio del Principe, la giostra cavalleresca che dal 1991 si tiene ogni anno nel mese di giugno a Bisignano.